SEGRETERIA REGIONALE del FRIULI VENEZIA GIULIA

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Venti maggio 2016: sciopero nazionale del personale della scuola



“L’unione fa la scuola” è il motto dello sciopero nazionale del personale della scuola e dell’Area V della dirigenza scolastica che Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals-Confsal hanno proclamato per venerdì 20 maggio 2016. Uno sciopero che coinvolge insegnanti, personale educativo, personale ATA e dirigenti scolastici. L’obiettivo principale dell’azione di lotta è il rinnovo del contratto scaduto ormai da anni e la riconquista del diritto ad una piena contrattualità su varie materie che sono state oggetto di interventi legislativi disorganici ed estemporanei. Accanto alla necessità che il Governo stanzi ulteriori risorse finanziarie per incrementare le retribuzioni dei dipendenti, vi è anche quella di difendere la scuola come istituzione fondamentale per il Paese e di salvaguardare il suo ruolo di “comunità educante” caratterizzata da principi di condivisione e collegialità, valorizzando il ruolo di coloro che quotidianamente vi lavorano. L’azione di lotta mira anche ad ottenere le immissioni in ruolo di coloro che sono stati esclusi dalla legge sulla Buona Scuola, tra cui gli insegnanti della scuola dell’infanzia, il personale educativo, gli ATA e chi, pur avendo i requisiti previsti dalla Corte di Giustizia europea, non ha ancora visto riconosciuto il suo diritto alla stabilizzazione. Per gli insegnanti è necessario salvaguardare il principio costituzionale della libertà d’insegnamento, riaffermare l’unicità della funzione docente e la specificità della loro professionalità. Sottolineato che, negli anni, il carico di lavoro dei docenti è fortemente aumentato senza corrispondenti incrementi economici, l’obiettivo è quello di riconoscere il loro lavoro “effettivo”, contrastando gli aspetti negativi collegati alla “Buona Scuola”, come il sistema del “bonus” connesso alla valutazione o quello della chiamata diretta. Per il personale ATA, dimenticato dalla legge sulla “Buona Scuola”, è necessario prevedere nuove immissioni in ruolo e uno specifico organico funzionale con cui contrastare i tagli agli organici inflitti negli scorsi anni e le recenti norme che limitano le sostituzioni degli assenti. Per il personale Amministrativo, Tecnico ed Ausiliario, vi è anche l’obiettivo di porre fine all’utilizzo delle esternalizzazioni e di estendere la presenza degli Assistenti Tecnici ad ogni ordine di scuola. Scopo dello sciopero è anche quello di ripristinare corrette relazioni sindacali a tutti i livelli, incluso quello delle istituzioni scolastiche. Per quanto riguarda i dirigenti scolastici è necessario porre fine alla carenza degli organici e al conseguente sistematico utilizzo delle reggenze che appesantiscono il lavoro dei dirigenti stessi, cui sono assegnate più scuole, e incidono negativamente sulla funzionalità delle istituzioni scolastiche. Ricordato che, in questi ultimi anni, i dirigenti scolastici hanno subito un incremento delle responsabilità ed una costante riduzione delle retribuzioni, le OO.SS. chiedono una ridefinizione delle responsabilità e il riconoscimento di compensi economici adeguati e tali da superare l’attuale sperequazione con la dirigenza pubblica. Sulla base di queste motivazioni ed obiettivi le segreterie regionali Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola e Snals-Confsal invitano gli insegnanti, il personale educativo, il personale amministrativo, tecnico e ausiliario e i dirigenti scolastici delle scuole del Friuli Venezia Giulia ad aderire allo sciopero del 20 maggio 2016.

13 maggio 2016

FLC CGIL
CISL Scuola
UIL Scuola
SNALS Confsal

Oggetto: Segnalazione difficile situazione servizi resi dal personale ATA nelle scuole


Gentile Signora
Dott.ssa Anna Paola Porzio Prefetto di Trieste e Commissario del Governo per il Friuli V.G.


Gentile Signora
Avv. Debora Serracchiani Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia


Gentile Signore
Dott. Pietro Biasiol
Dirigente titolare dell’Ufficio Scolastico Regionale del Friuli V. G.


Inviata via e-mail Oggetto: Segnalazione difficile situazione servizi resi dal personale ATA nelle scuole

Con la presente, le scriventi segreterie regionali di Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals-Confsal portano all’attenzione delle SS.LL. la pesante situazione del servizio prestato dal personale ATA nelle scuole della regione. Da alcuni anni, con motivazioni non condivisibili, i diversi Governi succedutisi hanno ridotto gli organici del personale Assistente Tecnico Amministrativo, determinando, nella nostra regione, una perdita complessiva di circa 1200 posti in organico.
Nel corrente anno scolastico, pur essendo stata mantenuta la dotazione di personale del 2014-2015, la situazione è stata aggravata dalle norme introdotte con la legge 107/15 e confermate dalla legge n. 208 del 2015, la cosiddetta legge di stabilità per il 2016, che da una parte ha vietato la sostituzione del personale tecnico, amministrativo temporaneamente assente e dall’altra ha limitato la sostituzione dei collaboratori scolastici assenti rendendola possibile solo dopo il settimo giorno di assenza.
Di conseguenza, sin dall’inizio del presente anno scolastico, le nostre sedi sindacali provinciali hanno registrato, sia dai lavoratori sia da alcuni dirigenti scolastici, numerose pressanti segnalazioni di situazioni critiche legate:
  • all’aggravamento dei carichi di lavoro e al conseguente ricorso sistematico all’orario straordinario;
  • all’impossibilità, in caso di assenza del personale tecnico, di garantire l’apertura dei laboratori, con
    ripercussioni negative sull’attività didattica laboratoriale essenziale in certi indirizzi di studio;
  • all’appesantimento dei carichi di lavoro connesso alla dematerializzazione imposta alle scuole e resa difficile dall’utilizzo di videoterminali sovente obsoleti e di reti informatiche non adeguate a

    sostenere il funzionamento delle attività stesse;
    alla perniciosa insistenza da parte del MIUR e conseguentemente degli uffici territoriali nel

    richiedere alle scuole lo svolgimento dei monitoraggi che vanno ad aggiungersi alle attività connesse all’assegnazione di pratiche un tempo di competenza degli uffici territoriali e/o del ministero stesso, quali ricostruzioni carriera, progetti relativi al Programma Operativo Nazionale 2014-2020, viaggi d’istruzione, progetti del Piano Triennale dell’Offerta Formativa, registrazione contratti, rapporti scuola-famiglia, contabilità ecc...;

  • al rischio di non poter garantire la sorveglianza e la sicurezza degli alunni;
  • alla difficoltà nel mantenere l’igiene e la pulizia dei locali;
  • alla difficoltà nel prestare assistenza agli alunni in difficoltà e/o diversamente abili;
  • alle continue variazioni nell’orario di lavoro, con notevoli disagi per i lavoratori e negative
    ripercussioni per la loro vita familiare;
  • alle carenze registrate nella formazione del personale con particolare riferimento all’utilizzo delle
    nuove tecnologie e/o all’adozione di software innovativi da parte dell’amministrazione centrale.
    Le sopra indicate situazioni critiche, oltre a determinare un rilevante disagio per il personale ATA che, come detto, dal 2009 in poi ha subito un taglio del 37% dei posti, contrastano clamorosamente con l’af- fermazione di volere una scuola all’altezza delle migliori tradizioni europee e sono ulteriormente aggravate dal fatto che nell’attuale anno scolastico non sono state fatte stabilizzazioni, né per far fronte al turn over dei pensionamenti né per il personale che presta servizio da oltre 36 mesi come precario, nonostante il richiamo dell’Europa e le sentenze della Corte di Giustizia Europea.
    Inoltre, riteniamo inammissibile che la non sostituibilità del personale assente sia stata estesa anche ai casi di malattie, aspettative e/o patologie gravi, le quali non permettono comunque il rientro al lavoro in tempi brevi. Quando detto evidenzia la scarsa considerazione da parte del Governo per il personale Amministrativo Tecnico ed Ausiliario a proposito del quale si registra un rilevante numero di casi di malattie professionali e di inidoneità che si riflettono negativamente su coloro che restano in servizio.
    Per tutti i motivi sopra esposti le sottoscritte OO.SS. chiedono alle SS.LL. la convocazione di un incontro per valutare la possibilità di attivare idonee iniziative, affinché, anche in vista del prossimo anno scolastico, alle scuole del Friuli Venezia Giulia sia garantito un organico ATA idoneo a garantire un servizio scolastico tale da consentire la piena realizzazione dei Piani dell’Offerta Formativa delle scuole e rispettoso delle disposizioni in materia di igiene, sicurezza e salute di coloro che lavorano o frequentano le istituzioni scolastiche.
    Confidando nel Vs. riscontro, ringraziamo per l’attenzione e porgiamo cordiali saluti.
    Trieste 08/03/2016
    I segretari regionali
    FLC CGIL - CISL Scuola - UIL Scuola - SNALS Confsal 
  • Adriano Zonta - Donato Lamorte -  Ugo Previti - Giovanni Zanuttini 

Dirigenti scolastici: stato di agitazione

 Roma, 16 febbraio 2016
Prot. n. 97
Al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca,
sen. Stefania Giannini
Al Sottosegretario,
on. Davide Faraone
Al Capo di Gabinetto MIUR,
dott. Alessandro Fusacchia

Oggetto: Proclamazione dello stato di agitazione dei Dirigenti Scolastici - Richiesta di incontro su vertenza Dirigenti Scolastici.

Nel corso dell’incontro al MIUR di “aggiornamento FUN a.s. 2015/2016” dell’11 febbraio u.s., le scriventi OO.SS. sono state messe a conoscenza dell’esistenza di un diverso orientamento interpretativo tra MIUR e MEF, relativo alle modalità di calcolo per la quantificazione del Fondo Unico Nazionale per l’a.s. 2015/2016, che ha come conseguenze:
• la mancata certificazione delle risorse contrattuali relative all’a.s. 2015/2016;
• la mancata ripartizione regionale delle stesse;
• la mancata apertura dei tavoli di Contrattazione Integrativa Regionale sulla retribuzione di posizione e di risultato dei dirigenti scolastici per l’a.s. 2015/2016.
Risulta che il MEF contesta al MIUR il mancato invio, a suo tempo, all’UCB dell’atto costitutivo del FUN relativo all’a.s. 2011/2012, ponendo esplicitamente in dubbio la correttezza del metodo di calcolo utilizzato dal MIUR per quell’anno e ipotizzando in quella circostanza il superamento dei vincoli imposti dalla normativa con conseguente richiesta di recupero, da effettuare sulla contrattazione 2015/2016. In tal modo verrebbero utilizzati una buona parte dei fondi del comma 86 della Buona Scuola, tradendo così l’impegno politico assunto dal Ministro e dal Sottosegretario il 4 dicembre 2014. Risulta inoltre che l’UCB interviene sui contratti integrativi regionali sottoscritti per gli anni scolastici 2012/2013, 2013/2014 e 2014/2015 formulando rilievi e subordinando la certificazione al trasferimento di risorse dalla retribuzione di posizione parte variabile a quella di risultato, in violazione del CCNL vigente e con conseguenze negative sul trattamento pensionistico e sulla buonuscita dei dirigenti scolastici. L’esistenza di un contenzioso tra due diversi Dicasteri, i cui vertici politici sono naturalmente espressione dello stesso Governo, impone di trasferire la vicenda alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Quanto sopra riportato aggrava le problematiche salariali dei dirigenti scolastici, la cui retribuzione
professionale media è diminuita di oltre 3.500 euro all’anno per effetto dell’interpretazione restrittiva del Decreto Tremonti da parte del MEF e delle decurtazioni rese permanenti dalle successive Leggi di stabilità. Si sono così aggravate le differenze retributive con il resto della dirigenza pubblica e non ha trovatosoluzione l’inaccettabile sperequazione interna alla categoria.
A tutto ciò si aggiungono ulteriori oneri impropri che si scaricano sulle scuole e sui dirigenti per l’estensione alle istituzioni scolastiche di norme, pensate per la generalità delle Pubbliche Amministrazioni (trasparenza, anticorruzione, normativa sugli appalti pubblici, sicurezza, ecc.), alle quali sono connesse pesanti sanzioni di natura amministrativa, civile e perfino penale.
Le scriventi OO.SS. proclamano lo stato di agitazione dei dirigenti scolastici e sollecitano un urgente incontro politico con le SS.LL. finalizzato alla soluzione positiva dei problemi denunciati e che affronti anche i temi del reclutamento dei dirigenti scolastici, della loro valutazione e del relativo rapporto con la retribuzione di risultato.

FLC CGIL Domenico Pantaleo
CISL SCUOLA Maddalena Gissi
UIL SCUOLA Giuseppe Turi
SNALS Confsal Marco Paolo Nigi

I responsabili nazionali della dirigenza scolastica
FLC CGIL Gianni Carlini
CISL SCUOLA Mario Guglietti
UIL SCUOLA Rosa Cirillo
SNALS Confsal Pasquale Ragone

Riavviare la contrattazione sul F.U.N. dei Dirigenti scolastici

La segreteria regionale dello Snals-Confsal comunica che, nei giorni scorsi, con nota unitaria delle segreterie regionali di Snals-Confsal, Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola, è stato chiesto all’Ufficio Scolastico Regionale del Friuli Venezia Giulia di riavviare la contrattazione sul F.U.N. dei Dirigenti scolastici. 


Il segretario regionale 
Giovanni Zanuttini